I Conscious Contracts® come strumento di stakeholder engagement nel quadro del Green Deal Europeo
“Il Green Deal intende dissociare la crescita economica dall'uso delle risorse e garantire che tutte le regioni e tutti i cittadini dell'Unione partecipino a una transizione socialmente giusta verso un sistema economico sostenibile, affinché nessuna persona e nessun luogo siano esclusi. Esso contribuirà all'obiettivo di creare un'economia al servizio dei cittadini, rafforzando l'economia sociale di mercato dell'Unione e contribuendo a garantire che essa sia pronta per il futuro e generi stabilità, posti di lavoro, crescita e investimenti sostenibili.”
Così recita il primo considerando della Direttiva Europea n. 2022/2464, la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).
L’economia sociale di mercato è una tipologia di sistema economico caratterizzata allo stesso tempo da libertà di mercato e giustizia sociale, perché solo una libera iniziativa accompagnata da pari opportunità (equità sociale) permette una piena realizzazione degli individui.
Mentre sulla libertà di mercato ci si è concentrati molto, c’è ancora tanto da fare sulla giustizia sociale e sulle pari opportunità.
Al riguardo, una novità introdotta dalla CSRD è proprio quella di rimettere alla base della rendicontazione di sostenibilità la dovuta diligenza (due diligence), non come obbligo, ma come processo continuo che permette di individuare, prevenire, mitigare e rendere conto degli impatti di un’impresa sull’ambiente e sulle persone.
Il coinvolgimento dei portatori di interessi (stakeholders) è un elemento centrale delle procedure di dovuta diligenza, che vanno poi ad individuare gli impatti rilevanti ai fini della rendicontazione di sostenibilità.
E’ quindi chiaro che una “transizione socialmente giusta verso un sistema economico sostenibile” che renda l’economia sociale di mercato “pronta per il futuro” e generatrice di “stabilità, posti di lavoro, crescita e investimenti sostenibili” non può prescindere da strumenti che consentano alle imprese di creare relazioni coi portatori di interessi basate sulla trasparenza e la fiducia, per proteggerle dalla prova del tempo e dei cambiamenti.
Il Conscious Contract è uno di questi strumenti, poiché si tratta di un documento contrattuale con una funzione altamente preventiva dei conflitti, che fa aumentare tantissimo le probabilità di tenuta di una relazione di medio-lungo periodo come quella tra l’impresa ed i suoi portatori di interesse.
Ciò avviene grazie al processo partecipato e paritario con cui le parti scoprono il loro accordo e decidono insieme cosa lo stesso dovrà contenere, in modo chiaro e comprensibile per ciascuna di esse e che permetta loro di riconoscersi nel documento finale.
La relazione così creatasi permette di conoscere veramente, rendicontare e tenere monitorato, anno dopo anno, l’impatto generato, di affrontare insieme il cambiamento e gestire il conflitto, nonché di creare quella stabilità, crescita, prontezza al futuro e – in ultima analisi – sostenibilità a cui puntano le normative del Green Deal Europeo.
Irene Lamma
